Il progetto realizzato presso la D.D. E. De Amicis, classe III D, rappresenta la ricaduta didattica della formazione Produzione Audiovisiva per la didattica che i docenti hanno seguito in modalità a distanza nell’A.S. 2020/2021. Durante il corso hanno avuto modo di approfondire e acquisire competenze per poter produrre contenuti audiovisivi didattici, come videolezioni e brevi video di documentazione.

La prima tappa del progetto è stata dedicata alla presentazione delle finalità e delle attività e alla preparazione del gruppo classe; gli alunni affascinati dal mondo delle nuove tecnologie erano entusiasti e hanno accolto con interesse l’iniziativa proposta.

Al fine di preparare al meglio il gruppo, le prime ore sono state dedicate alla stimolazione delle capacità attentive, percettive e di ascolto degli alunni. Sono stati dunque proposti dei giochi di parole finalizzati a sviluppare la fantasia e il pensiero divergente dei bambini. Gli alunni hanno chiuso gli occhi e pensato prima ad un oggetto e poi ad un animale; da qui ha preso vita un gioco di invenzione che li ha portati ad unire l’animale con l’oggetto ed immaginare la creazione di un personaggio fantastico. Ha fatto seguito
dunque la rappresentazione grafica di ciò che hanno immaginato e infine l’invenzione di una storia partendo da questi personaggi fantastici.

Un’altra attività è stata quella delle Carte Dixit, ognuno ne aveva una e dopo averla osservata attentamente, doveva descriverla ai compagni e poi immaginare questa carta come la scena di una storia da raccontare.
Questa fase di “riscaldamento” è stata fondamentale per creare un rapporto di fiducia con l’esperto ma soprattutto per far emergere le loro difficoltà non tanto nella lettura di immagini ma nei giochi in cui si chiedeva loro di fantasticare o immaginare.

Aspetto che ha fatto riflettere anche noi docenti sul bisogno di creare tante occasioni di stimolazione del pensiero divergente, in una realtà che li sottopone invece a tanti stereotipi e e ad una omologazione del pensiero.

Un’altra tappa del progetto è stata invece dedicata alla visione di brevi cortometraggi e alla introduzione alla grammatica del video: sceneggiatura, tecniche di ripresa, tipologie di inquadrature, tecniche di animazione, montaggio, distinzione tra tempo della storia e tempo del racconto e tipologia di personaggi presenti in una storia. Dopo la visione, gli alunni sono stati invitati a verbalizzare ciò che avevano visto e hanno espresso anche le emozioni che il filmato ha suscitato loro. Al termine di quest’attività è venuto fuori un dibattito sui video che solitamente guardano, alcuni dei quali hanno come protagonisti personaggi di videogiochi.

Gli alunni hanno riflettuto insieme all’esperto su quali videogiochi sono adatti alla loro età, quali sviluppano capacità logiche e di programmazione e quali invece risultano poco costruttivi e violenti per un bambino della loro età. Hanno preso in esame anche le conseguenze di un utilizzo eccessivo di videogiochi come l’abbassamento dei tempi di attenzione e delle capacità mnestiche.

E’ stato utile affrontare dunque tematiche molto vicine a loro, del quale però non conoscevano rischi e regole. Soffermarsi inoltre sui rischi del web, l’utilizzo di immagini nei social e sui fenomeni di cyberbullismo è stato molto importante per la loro fascia di età che inizia ad approcciarsi a questi mezzi senza le giuste informazioni e con poca consapevolezza.

Nella terza tappa i bambini sono stati preparati all’uscita didattica, facendo una piccola ricerca sulla storia dei beni artistici e culturali che avrebbero visto. E’ stata un’occasione per conoscere monumenti del loro territorio, stimolare le capacità di osservazione, di descrizione di un’immagine o di un’opera d’arte. Ciò che hanno imparato lo hanno esposto durante l’uscita stessa; hanno visitato il Villino Florio opera in stile liberty e i Cantieri culturali della Zisa.

Presso i Cantieri culturali i bambini hanno avuto modo di vedere per la prima volta una mostra fotografica ed insieme si sono soffermati sulla lettura delle immagini e sulla loro interpretazione. Abituati ad una sovraesposizione al mondo delle immagini, gli alunni si sono trovati un po’ spiazzati inizialmente nel fermarsi ad osservarne una sola per volta, ma poi hanno capito che dietro ad ognuna c’era una storia e diverse potevano essere le letture e interpretazioni soggettive.

Nell’ultima fase del progetto dopo un breve brainstorming sull’emozioni e sulla loro funzione, è stata proposta la visione del cartone Inside Out, al termine del quale gli alunni sono stati invitati a denominare, riconoscere, mimare e verbalizzare le emozioni presenti nel video.

Infine gli alunni sono stati condotti ad una riflessione metacognitiva sul percorso fatto, hanno espresso ciò che ha suscitato in loro maggiore interesse, ciò che hanno imparato e hanno messo in gioco la loro capacità di raccontare e raccontarsi.

Alcuni dei bambini più timidi o con difficoltà di apprendimento sono riusciti a venir fuori e ad esprimersi con sicurezza, felici di farlo; i ruoli si sono capovolti, infatti gli alunni hanno intervistato l’esperto, formulando e ponendo loro domande pertinenti e interessanti.

Attraverso dunque una didattica capovolta, credo che questo progetto abbia permesso il potenziamento delle capacità di osservazione e di ascolto, la stimolazione delle capacità immaginative e creative, il consolidamento della capacità di lettura di un’immagine, la conoscenza della grammatica del video e dei rischi ma anche potenzialità delle nuove tecnologie e del web. La ritengo dunque un’esperienza formativa sia per gli alunni che per i docenti che hanno avuto inoltre la possibilità di mettere in pratica quanto appreso in via teorica sperimentando tecniche di ripresa e di montaggio, sicuramente da perfezionare e approfondire ulteriormente.

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[Diario di bordo del progetto]

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